martedì 27 ottobre 2015

MORIMONDO DANNO AMBIENTALE: ANCHE IL PARCO DEL TICINO DICHIARA LA GRAVITA' DEL DANNO ALL'AMBIENTE.

PRIMO OBIETTIVO RAGGIUNTO:
Il Parco del Ticino ammette pubblicamente, quello che noi stiamo denunciando da 15 gg, che il danno causato dallo sversamento di idrocarburi a Morimondo è molto grave.

Questo il testo tratto da www.ticinonotizie.it

Parco del Ticino, sversamento di idrocarburi: cinque episodi dolosi in sei mesi!

MAGENTA – Negli ultimi sei mesi si sono verificati episodi dolosi a danno delle linee degli oleodotti Eni, Sarpom e Sogim che attraversano il territorio del Parco del Ticino. Solo nell’ultimo mese ne sono stati registrati tre nei comuni di Gambolò, Morimondo e, qualche giorno fa, Vigevano – località La Sforzesca, che si aggiungono a quelli dell’estate scorsa a Vanzaghello e Carbonara Ticino. Un vero bollettino di guerra!
“La situazione più grave è quella di Morimondo – spiega il vicepresidente del Parco del Ticino, Luigi Duse – dove gli idrocarburi fuoriusciti in quantità significativa hanno impattato, oltre i terreni agricoli, le acque sotterranee e, attraverso il sistema dei fontanili, i corsi d’acqua del reticolo idrogeografico afferente i Sic (Siti di importanza comunitaria).
L’esperienza passata di gravi casi di inquinamento da idrocarburi, tra l’altro proprio a Morimondo, ci porta a stimare danni all’ambiente naturale di impatto almeno decennale e, in ogni caso, sarà difficile ripristinare la situazione a prima dello sversamento.
Abbiamo espresso attraverso una presa di posizione formale presso le autorità competenti – Ministeri, Prefettura, Regione Lombardia – la nostra preoccupazione e sollecitato un intervento più coordinato nella prevenzione del rischio, percependone il carattere emergenziale. Nel frattempo chiediamo collaborazione anche al territorio. Dei cittadini e degli agricoltori stessi. Segnalate alle forze dell’ordine quando vedete movimenti strani”.
Il Parco del Ticino in una lettera ai Ministri dell’Ambiente e degli Interni, a Regione Lombardia e alla Prefettura, chiede un incontro. “La frequenza delle effrazioni, tre solo nell’ultimo mese, e il danno ambientale per inquinamento da idrocarburi – si legge nella missiva -, conferisce alla situazione carattere di estrema emergenza. Esprimiamo la nostra preoccupazione per la compromissione del nostro territorio e la tutela della nostra comunità. Chiediamo un incontro per conoscere le iniziative in atto volte alle azioni di prevenzione, anche negli eventuali interventi strutturali sulle linee tecnologiche e nella gestione coordinata dei conseguenti casi di inquinamento”.
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