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mercoledì 22 novembre 2017

I DATI ALLARMANTI DELL’AZZARDO

Solo nel comune di Albairate nel 2016, spesi 3.779.185.02 euro nel gioco d’azzardo. Solo le slot bar machine (macchiette succhia soldi), hanno raccolto 3.115.757 Euro.




Per anni l'Agenzia delle Dogane e dei Monopoli ha tenuto in un cassetto dati e numeri sull'azzardo "legale" in Italia. Un'azione civica imponente, lanciata da Vita.it nell'agosto scorso, ha costretto i burocrati a tirar fuori i numeri.

I dati di spesa sul gioco d’azzardo legale non sono più un segreto, infatti tutte le amministrazioni comunali e qualsiasi cittadino possono richiedere i dati degli incassi non manipolati del comune di residenza. Attraverso l’Istanza di accesso generalizzato (FOIA), si possono ricevere i dati che evidenziano la gravità del fenomeno del gioco d’azzardo.
Da questi dati, solo per citare un esempio, nel comune di Moncalieri è stato scoperto che la spesa pro-capite dei cittadini di maggiore età, è di circa 1500 €/anno.
Il portavoce Consigliere Comunale del Movimento 5 Stelle COSIMO ETTORE, con l’appoggio dei Consiglieri regione Piemonte, facendo due conti si sono resi conto della follia!
I dati scomposti per tipologia di gioco ottenuti dal comune non sono stati pubblicati, resta però l'impressionante dato complessivo. Ogni comune può ottenere questi dati e capire, oltre ogni manomissione, quanto danno l'azzardo produca su salute e sicurezza dei propri cittadini.

Sempre sensibili su questo tema, come Attivisti del Movimento 5 Stelle di Albairate il 24 agosto scorso anche noi abbiamo fatto tale richiesta per gli anni 2015 e il 2016, per chiedere i dati scomposti per tipologia relativi al nostro comune, e a fine ottobre abbiamo ricevuto le tabelle con i numeri... e che numeri!

Nella tabella non sono presenti le spese per i "giochi Online"perché non quantificabili




Ad Albairate, per l’anno 2015 la spesa complessiva nel gioco è stata di 3.479.852,45 euro  e di questi la maggior parte, 2.811.872,20 euro, sono stati spesi nelle slot machine, le comuni “macchinette” che troviamo anche nei bar. La situazione è peggiorata nel 2016 quando le cifre aumentano arrivando a euro 3.779.185,02 di spesa complessiva, dei quali, euro 3.115.757,41 per le sole macchinette. Un incremento di 300.000 euro rispetto all’anno precedente, tutti riferiti alle slot machine. Facendo due semplici conti ci si accorge che, per il comune di Albairate(4700 abitanti), si ha una spesa media pro capite di circa 800 euro compresi i soggetti minorenni che non possono per legge giocare, quindi il dato è maggiore se riferito ai soli potenziali giocatori. Volendo provare a fare un altro semplice conteggio, considerando una famiglia media di tre persone, questo si traduce in una spesa familiare annua di circa 2.400 euro. 

Definire la situazione allarmante è poco. Aver legalizzato il gioco d’azzardo si è tradotto in un favoreggiamento di una dipendenza grave quanto e forse più di quella da sostanze stupefacenti. Si perché in questo caso la “malattia” non viene indotta da nessuna sostanza, non produce sintomi visibili e non è riconoscibile neppure da parenti ed amici fino a quando non è troppo tardi e non si sono mandati in fumo la pensione, i risparmi di una vita, il denaro necessario per il cibo, per i figli, per l’affitto, per la scuola… 

Con l’aggravio ulteriore che mentre da un lato lo Stato favorisce il gioco, anche con   massicce campagne pubblicitarie che lo propongono come uno svago innocente, contemporaneamente deve investire soldi pubblici per la cura di questa grave e ormai diffusa “dipendenza” attraverso reparti e programmi di disintossicazione. 
Questo bipolarismo istituzionale giustificato solo da un interesse economico (e politico, non si dimentichi che molte leggi sono fatte per “raccattare” voti o per ripagare favori elettorali) è la negazione di quanto affermato dalla nostra Costituzione che con l’articolo 32 dice “…tutela la salute… la salute rappresenta un interesse della collettività… e rientra nel patrimonio sociale comune”.  

Si tratta di un’emergenza sociale sulla quale noi del Movimento 5 Stelle intendiamo stringere la presa invitando intanto tutti a presentare la richiesta di accesso civico per la raccolta dei dati.
Come Movimento 5 Stelle quella contro il gioco d’azzardo legalizzato è un battaglia che portiamo avanti da sempre e che oggi diventa prioritario alla luce delle informazioni emerse  per responsabilizzare gli enti preposti a prendere coscienza del problema e mettere in atto strategie per ridurre, e magari un giorno eliminare, il fenomeno.

"NON CHIAMATELO GIOCO, NON E' AFFATTO DIVERTENTE!"

M5S Albairate



Conoscere i dati dell'azzardo nel proprio comune: ecco come fare
Ecco un esempio di richiesta personalizzabile da inviare solo tramite “Raccomandata o posta elettronica certificata” (PEC)

Raccomandata R/R:
Vice direzione Generale - Area Monopoli e dei competenti uffici interni, Piazza Mastai, 11 - 00153 ROMA


Posta Elettronica Certificata (PEC)





OGGETTO:

Istanza di accesso generalizzato (Foia) –rendiconto dei dati sulla raccolta monetaria per tipologia di gioco, suddivisi per provincia, per l’anno 2015 e 2016



Alla cortese attenzione della Vice direzione Generale - Area Monopoli e dei competenti uffici interni, Piazza Mastai, 11 - 00153 ROMA



La/Il sottoscritta/o XYZ
nato/a a ... il ...,residente a ... in qualità di Sindaco/Assessore/Consigliere Comunale/comitato/cittadino/etc.

CHIEDE
ai sensi dell’art. 5 comma 2 del D. Lgs 33/2013, come modificato dal D. Lgs 97/2016 l’accesso e l’invio di copia elettronica dei seguenti documenti:

1) La dichiarazione e il rendiconto dei dati sulla raccolta monetaria per tipologia di gioco per l’anno 2015 e 2016 relativamente al proprio comune e alla propria provincia.

2) Per ciascuna tipologia, chiede inoltre l'ammontare: a) della quota trattenuta che va ai concessionari; b) della quota trattenuta che va all'Erario;

3) Raccolta monetaria relativa al Comune di ... e alla Provincia di...;

4) Stessa richiesta per il gioco on line: a) suddivisione per tipologia; b) dati raccolta su provincia e comune.

Si prega di oscurare ogni dato personale ulteriore rispetto ai nominativi (e.g. indirizzi, recapiti telefonici, estremi bancari) in quanto non oggetto della richiesta.

Inoltre, qualora si ritenga che alcune informazioni ricadano nell'ambito di applicazione dei limiti definiti dall’art. 5-bis, si prega di oscurare tali sezioni (motivando la decisione come previsto dall’Art. 5.6) e di garantire l’accesso al resto del documento come previsto dall’art. 5-bis, comma 4, secondo alinea.

Ai sensi dell’art. 18-bis, comma 1, Legge n. 241/1990 si resta in attesa del rilascio immediato della ricevuta che attesti l’avvenuta presentazione dell’istanza completa di tutti i contenuti.

Cordialmente

Xyz»

sabato 27 febbraio 2016

Conosciamo le "Lobbies dell'Azzardo." LE CINQUE COSE A CUI NON CREDERE QUANDO TI PARLANO DI GIOCO D'AZZARDO!!!

Dicono di creare posti di lavoro, raccontano di operare per il vostro bene, si vantano di fare più bella e più ricca l'Italia.

Ma si arricchiscono con le disgrazie della gente!!!  



1. «L'azzardo è sempre esistito»
 Forse sì, forse no. Anche l'omicidio, le violenze, gli abusi sono sempre esistiti. Basta questo per legalizzarli? Di certo, l'azzardo di massa basato su algoritmi e software non è "sempre esistito" come vorrebbero le elette schiere dei suoi difensori d'ufficio. L'azzardo di massa è un fenomeno degli ultimi 20-25 anni che ha destrutturato simboli, codici e struttura di giochi con una tradizione (pensiamo al gioco del Lotto, che continuiamo a chiamare così ma non è più tale, né per le regole, né nelle sue forme di offerta) e ne ha introdotti du nuovi. Le slot non crescono sotto i cavoli.

2. «Vietare la pubblicità non serve»

La pubblicità non è una semplice televendita e nemmeno l'esposizione di un prodotto a una fiera campionaria. La pubblicità del gioco d'azzardo è induzione. E come tale è parte di quel processo che "produce" il soggetto-giocatore. Per chi vende azzardo, la pubblicità serve eccome. Serve per indurre quella dipendenza senza la quale non avrebbero il loro "parco giocatori". Serve anche per lasciar cadere un po' di briciole dal tavolo e tener buona l'informazione. Oggi, alla Camera e al Senato ci sono due disegni di legge, praticamente identici e con identico obiettivo: vietare pubblicità e promozione del gioco d'azzardo in tutte le sue forme. Tra i primi firmatari GIOVANNI ENDRIZZI (M5S)Chi ha interesse a arenare i due provvedimenti?

3. «Il gioco d'azzardo legale scaccia quello illegale»

Basterebbe un po' di logica per capire che ci stanno prendendo in giro. Ma se anziché alla logica, volessimo ricorrere a un'autorità, ecco allora cosa scrive  il Comitato di Sicurezza finanziaria del Ministero dell'Economia e nelle finanze a pagina 25 della sua Analisi nazionale dei rischi di riciclaggio e di finanziamento del terrorismo: "L’interesse delle mafie verso il settore dei giochi non riguarda esclusivamente il gioco illegale ma si estende in modo significativo anche al perimetro delle attività legali del gioco".Se da pagina 25 saltiamo a pagina 13, leggiamo: "ll comparto del gioco, sia illegale sia legale, risulta di altissimo interesse per la criminalità organizzata, per la quale ha storicamente costituito una importante forma di sovvenzione. Attualmente la criminalità mafiosa investe nel settore dei giochi acquisendo e intestando a prestanome sale da gioco, sia per percepire rapidamente guadagni consistenti (soprattutto se le regole vengono alterate per azzerare le possibilità di vincita dei giocatori o per abbattere l’ammontare dei prelievi erariali), sia per riciclare capitali illecitamente acquisiti".

4. «Il gioco è bello se è responsabile»

Uno studio condotto nel 2008 da ricercatori americani sui giocatori di slot machine dimostra che se questi si attenessero ai principi del gioco responsabile smetterebbero immediatamente di giocare. O meglio: solo il 4% dei giocatori continuerebbe a farlo. L'azzardo di massa è progettato per essere veloce, istantaneo, predatorio, in una parola: irresponsabile. È come una macchina fuoriserie a cui hanno tolto i freni: credereste a chi vi dice di non superare i 10 km all'ora ma non vi ricorda che quella macchina è senza freni? La metafora dei freni fu usata dal grande Gregory Bateson che parlò dell'azzardo come di una macchina dove il giocatore accelera, accelera, accelera ma quando si tratta di frenare si accorge che la macchina non rispondeva ai suoi comandi, ma andava per conto suo. Ecco quello che succede nel gioco d'azzardo di massa.

5. «Il gioco d'azzardo crea posti di lavoro»

C'è chi - prendiamone uno a caso - come il senatore del PD, Franco Mirabellidalle pagine di Affari& Finanza di Repubblica che ha una sezione chiamata "GiocoEconomy", parla di "un settore che può rappresentare, se ben regolato dallo Stato, un asset industriale importante esattamente come lo sono altri". Strana affermazione, ma ancor più strana la sezione "GiocoEconomy" di Repubblica che ospita queste parole. Chi conosce il settore sa che fra i diktat dei guru del marketing spicca quello di presentare l'azzardo come un prodotto qualsiasi, privo di nocività, neutrale e neutro e, di conseguenza, si tende a insistere sui "posti di lavoro creati", "sull'innovazione generata", etc. etc. etc. Insomma, per usare le parole del senatore, un "asset industriale importante". Se dal marketing passiamo alla realtà, le cose cambiano. Sul piano macro, più che di asset industriale, dovremmo parlare di finanza speculativa ponendo una domanda: come mai a fronte di introiti miliardiari i concessionari del settore continuano a accumulare debiti? In attesa di risposta, ricordiamo le cifre della Consulta Nazionale Antiusura secondo cui gli italiani consumano in azzardo oltre 87,8 miliardi di euro, altrimenti detto 70 milioni le giornate di lavoro. Se si considera invece il monte ore generale, sottratto alle relazioni sociali in generale e alla famiglia la cifra calcolata sale a 488 milioni di ore. In termini economici significa che l'azzardo legale made in Italy (ma con sede a Malta) sposta 20 miliardi di euro dall’economia reale, con conseguente cancellazione di 115 mila posti di lavoro, 90 mila nel commercio e servizi e circa 25 mila nell’industria. Altro che economie del gioco, questa è predazione finanziaria bella e buona.
#NOSLOT



martedì 28 aprile 2015

QUANDO LE LOBBY COMANDANO....

L'INSOSTENIBILITA' DEL GIOCO D'AZZARDO
E' in svolgimento la serata presentata dall'amministrazione Albairatese e voluta fortemente dal Meetup Albairate Cinquestelle, per informare direttamente la cittadinanza sul GIOCO D'AZZARDO PATOLOGICO (GAP)...
Ecco alcune slide molto esplicative, in particolare modo la foto numero 3, dice quanto noi Italiani abbiamo speso nel gioco d'azzardo lecito dal 2004 al 2014 (colonne grigie) e quanto ha incassato lo stato (colonne gialle).
Si nota subito l'incremento esponenziale di soldi giocati, partendo dai 25,6 miliardi di Euro spesi nel 2004, agli 88,6 miliardi di Euro spesi nel 2012, un incremento del 246,9%, ma incredibile, le entrate erariali non hanno avuto l'aumento logico che tutti noi ci saremmo aspettati.....
‪#‎NOSLOT‬

Lotta alle Slot Machine e al Gioco d'Azzardo-Gruppo FB