giovedì 29 ottobre 2015

ENI e il Parco del Ticino

Parlando del rapporto tra ENI e il Parco del Ticino non può non venire alla mente per gli abitanti della zona, l'incidente avvenuto a Trecate nel 1994, che per quasi tre giorni, riversò una pioggia di greggio in pieno Parco del Ticino. Grazie alla Professoressa Maria Rita D'Orsogna, fisico e docente associato presso la California State University at Northridge, a Los Angeles (link), possiamo ricostruirne la storia, possiamo capire i rapporti che intercorrono tra ENI e il territorio.
"Intanto, mi sono messa ad indagare un po di piu su Trecate, il paese in provincia di Novara dove esplose il pozzo ENI nel 1994" inizia Maria Rita raccontando e descrivendo i tanti incidenti che ENI ha provocato sul territorio. Prosegue descrivendo l'arroganza con cui nel 2004 "ENI decise di aprire altri pozzi di petrolio sempre nel parco del Ticino, senza permessi, e facendo e disfacendo a suo piacimento.". Il fatto provoco dissenso sul territorio. Ingenti danni all'agricoltura furono provocati dall'ennesimo incidente, stavolta al pozzo detto Boffalora, che "esplose nell'aprile del 2005, insieme a tutto l'oleodotto associato. " A seguito di altri incidenti, si crearono le condizioni, a detta di LegaAmbiente, per portare in giudizio ENI imputabile per disastro ambientale. Ma i giudici "invece di citare in causa l'ENI-AGIP , "hanno optato per contestazioni più lievi, cioè contravvenzioni nell' ambito della normativa sui rifiuti.". La storia si conclude con un nulla di fatto, infatti "Il tutto e' poi morto perchè ENI, come da prassi per le multinazionali del petrolio, ha deciso di offire risarcimenti al parco del Ticino, al comune di Bernate Ticino a Legambiente, ai Verdi e ai cittadini privati che hanno subito danni. L'omertosa ENI preferisce non parlare di cifre precise ma si tratta di almeno 500,000 euro.".

Vi invitiamo a leggere il Blog di Maria Rita, una persona squisita, competente e informata. Noi l'abbiamo conosciuto nei pressi di Zibido San Giacomo in occasione di un convegno sulle trivellazioni. Proprio a Zibido, queste società vogliono aprire un pozzo per estrazione di GAS.

L'estrazione, il trasporto e l'uso del petrolio e dei derivati crea troppi danni al pianeta. Il petrolio condurrà il pianeta ad una via senza ritorno, e più insistiamo più i danni saranno maggiori, fermiamoci subito e cambiamo rotta. L'alternativa oggi è possibile, la tecnologia per l'uso di fonti rinnovabili è pronta. Informarsi per prendere coscienza è il primo passo.

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